“Passion, Love, Heart & Soul”, il primo album cantautorale di Beppe Cunico

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Una traduzione musicale d’impulsi ed esperienze piene d’emotività passate e presenti, stanno alla base dell’album di Beppe Cunico. Undici brani che uniti tra loro gli permettono di ottenere la chiave per aprire la porta e far ingresso nel mondo del cantautorato italiano. Ingegnere del suono a Vicenza e, cantautore e batterista da diversi anni, Beppe Cunico dà inizio alla sua esperienza musicale nel 1984. Ha un’attitudine ritmica che lo accompagna fino all’apertura del suo studio di registrazione a Vicenza: l’X-Land studio a Zugliano. Da lì in poi, una serie d’eventi e di background accumulati, gli hanno fatto avere la scintilla che ha scatenato il fuocherello – “ello” perché si considera il fatto che la data d’uscita è stata poche settimane fa – che racconteremo oggi: la pubblicazione del suo primo album, Passion, Love, Heart & Soul.

 

A proposito del suo disco d’esordio (da cantautore), Cunico afferma: «Ho iniziato a comporre i brani del disco nell’estate del 2017. Il progetto si è poi sviluppato parallelamente alla mia crescita, proprio mentre imparavo a mettere le mani sulla chitarra e componevo le prime melodie arricchendole passo dopo passo, rispolverando anche il mio passato di batterista per programmare le ritmiche. L’influenza anni ‘70 dei miei primi ascolti, come Pink Floyd e Genesis, si mescola alla musica di U2, The Cure e Police, il tutto legato dall’ispirazione più forte e recente: Steven Wilson. Con la mia musica ho voluto raccontare me stesso omaggiando al tempo stesso anche i miei idoli musicali».

 

Dall’atmosfera Pink Floyd a quella Grunge

 

album-beppe-cunicoQuesto “ensamble di brani” (e non brano per ensamble), nasce nel novembre 2020 e viene anticipato, nel settembre dello stesso anno, dal singolo Silent Heroes. Si tratta di un brano che conferma le influenze musicali menzionate dallo stesso Cunico nelle sue dichiarazioni, è un richiamo strumentale alla Sorrow dei Pink Floyd; a quegli anni lì, quelli belli. È, infine, un omaggio (nato dopo aver visto l’ultima puntata di Chernobyl) alle donne e agli uomini dell’Est Europa che si sono sacrificati per salvare il mondo; un brano fortunato tra gli sfortunati: «Avevo già scelto le 10 canzoni del disco, ma, dopo aver realizzato il provino nel mio studio di casa, suonava così bene che non potevo non includerla, e alla fine è diventata il primo singolo». In lista sta al quinto posto tra le undici tracce.

 

La tracklist di Passion, Love, Heart & Soul

 

Al primo, e non poteva essere altrimenti – considerando il titolo e il suo contenuto – troviamo The Beginning, la canzone che riassume la sua vita da musicista: dalla batteria alla chitarra, dagli anni ’70 ad oggi. Musicalmente, è un brano che si ispira proprio al Prog-Rock in stile 70s, con giochi di tonalità e sottolineature riferite agli approcci e alle incertezze dell’inizio: le stesse che donano la “felicità della prima volta”. Felicità, la stessa che non sempre si mostra e che spesso svanisce a causa di terzi. Come la felicità violata che sta dietro il secondo brano, Reinvent Yourself: traccia che racconta del “caso Zonin”, della banca popolare di Vicenza che ha rubato i risparmi di una vita di Beppe, di sua moglie e di tanti altri italiani. Nel caso di Beppe è stata la musica ad aiutarlo, traducendo quella sfortuna in questa fortuna: in musica. Tutto può essere convertito in musica, dalla più estrema negatività alla più forte positività. Un esempio? L’amore. Per i figli, per i genitori, per le mogli. My Life è la terza traccia di questo lavoro e, definito il brano più pop del disco, è un susseguirsi di minuti d’amore dedicati alla moglie, a colei che sta sempre al tuo fianco e “sopporta” – nei limiti – ogni cosa. È una dedica d’amore composta da chitarre Grunge e da sound che rimandano a Neil Young intrisi di sfumature “gilmouriane”.

 

Il fortunato incontro con Steven Wilson

 

Tutto questo percorso, come detto nelle righe precedenti, ha intorno a sé la figura di Steven Wilson, cantautore e musicista inglese, frontman dei Porcupine Tree. Il concerto chiave, che ha permesso la nascita di Passion, Love, Heart & Soul, è stato il 26 aprile 2016 al Teatro di Rossetti. Sound stellari, musicisti da paura e situazioni irripetibili, hanno influenzato questo lavoro e sono state così intense da partorire una traccia tributo: An Evening with Steven Wilson, il quarto brano di questo album: un ringraziamento più che necessario (a detta di Beppe). Un pezzo che si fa carico di quell’intenso show e prova a tramutarsi in macchina del tempo, con lo scopo di portare l’ascoltatore a quel lontano 26 aprile, di fianco a Beppe e di fronte a Steven.

 

Passion, Love, Heart & Soul, un disco che parla della vita

 

Passion, Love, Heart & Soul, come visto finora, è un calderone pieno d’amore, esperienze, dispiaceri e gioie. È la vita e tutto ciò che la circonda. È l’esperienza di un concerto, è l’amore per la moglie (Above the Stars e My Life), è l’amore per la figlia e per chi, come lei, affronta periodi difficili dettati dall’anoressia (Growing e Fighting). Ma è anche amicizia (One Special Day), è critica al mondo di oggi, a quell’industria culturale che ci divora (Unleash The Beauty); è inno alla canzone (I Wanna Play), felicità per l’essenza primordiale della vita, per la natura, per le montagne, per il verde che fa sempre più fatica in un mondo grigio (And Then Comes). Passion, Love, Heart & Soul è Beppe Cunico, ma è anche tutti noi che quotidianamente ci confrontiamo con la vita. Beppe ce l’ha spiegato attraverso la musica, dando vita a questo originale e nostalgico lavoro che sa di anni ’70, di Grunge, di Pop. Un album variopinto di un’attualità nostalgica.

Manuel Vieni

Manuel Vieni

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