Marzo 2020: inizio del primo lockdown. Marzo 2021: ancora in zona rossa. Teatri, live club, cinema e altri luoghi di aggregazione e socialità ancora chiusi con catene e lucchetti e saracinesche abbassate. Il mondo dello spettacolo sembra ancora oggi tenuto a debita distanza dai piani di ristoro nazionali. Ecco quindi l’ennesima protesta di chi di spettacolo ci vive, o meglio ci viveva, ed è costretto a reinventarsi.
Bari, una manifestazione dai toni forti dei lavoratori del settore spettacolo
Campane a morto e 110 bare una accanto all’altra in Piazza della Libertà a Bari, come simbolo della morte del settore dello spettacolo. È l’iniziativa della Fedas Puglia, la Federazione Aziende dello Spettacolo che riunisce circa 60 tra le principali aziende e professionisti pugliesi che noleggiano, progettano e allestiscono strutture e tecnologie per lo spettacolo dal vivo.
Il significato della protesta organizzata da Fedas Puglia
Sono coloro che lavorano dietro le quinte degli spettacoli a scendere oggi in piazza per chiedere aiuti dopo un anno di stop per la pandemia con una protesta spettacolo:
“Quella di oggi è una installazione simbolica, la rappresentazione dello stato attuale del settore, tutto fermo da un anno, è l’estremizzazione di questa condizione ed è quello che potrebbe diventare il prossimo futuro per le nostre attività, la morte, se non si prenderanno concreti provvedimenti”
dice Pino Loconsole, amministratore dell’azienda Lucidiscena e presidente regionale Fedas, precisando che:
“le bare sono un simbolo che non ha nulla a che fare con i veri morti che la pandemia purtroppo ci sta lasciando e per i quali abbiamo grandissimo rispetto”.
Su ogni bara c’è uno strumento di lavoro, microfoni, luci, fari, strutture palco, amplificatori e impianti video.
Complessivamente in Puglia i lavoratori del settore, tra diretti e stagionali, sono circa 5mila. Nel corso del sit-in, davanti al palazzo della Prefettura di Bari, i manifestanti stanno raccogliendo firme su un libretto mortuario che sarà poi inviato al ministro Franceschini. [fonte dati: ansa.it]