Chi sono i Superfan?

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Esiste ancora una scalata “normale” verso la celebrità? Quanto tempo è passato dall’ultima volta che un musicista è riuscito in questa impresa seguendo un percorso old-fashioned senza Talent Show, MTV, Sanremo Giovani o producer spilla-soldi?

Parliamo di quei musicisti che hanno suonato in oscure e umide piccole bettole, rinchiusi tra quattro stringenti mura, e che via via hanno iniziato a calcare palchi più grandi, seppur in provincia, fino a quando qualcuno provvidenzialmente non “li ha scoperti“. La scoperta da parte di un’etichetta discografica dava agli artisti la libertà di concentrarsi solo sulla musica, mentre i vari Marketer dell’industria musicale dirottavano il loro sound verso un pop su misura per fan adoranti in attesa.

Ma qualcosa è andato storto.

La pirateria musicale prima e le piattaforme streaming poi hanno interrotto questo ciclo fortunato, rendendo la fruizione della musica “da casa” preferibile per comodità e praticità rispetto all’ascolto di una performance dal vivo. Ed ecco allora che iTunes, Spotify e simili hanno dato ai Millenials la possibilità di ascoltare musica digitale legalmente, di gettare via i loro vinili e CD per sempre e di fare running con Like a Rolling Stone (o qualcosa di più triviale) negli auricolari di mela marchiati.

In una società, come quella di oggi, legata a doppio filo con l’evoluzione e crescita dei social media, un nuovo tipo di fan si aggira per le strade: il Superfan.

Il Superfan non è quel tipo di adulatore che siede tra i cespugli o scava nell’umido gettato dall’artista alla ricerca matta e disperatissima di memorabilia tanto unici quanto bizzarri. Il Superfan è un supporter che sostiene il musicista in un milione di modi diversi, con una disponibilità commovente che lo porta a rendersi disponibile per un range  straordinario di attività, dal fornire supporto finanziario al fare comparsate nei video, divenendo così una forza mediatrice tra artisti e consumatori occasionali.

Il Marketing nell’industria musicale sta cambiando rapidamente

La promozione musicale non è più quella di una volta.

Il discorso si potrebbe estendere facilmente a molti altri prodotti, ma quando si parla di Marketing Musicale, questo concetto diventa un mantra. La musica regala alle persone qualcosa che i detersivi per il bucato o i negozi di gomme e lubrificanti non possono dare. Le ispira in maniera potente e prepotente, portandole a volte all’ossessione. Ma da una grande ossessione può derivare un grande impegno.

È qui che il Superfan dimostra di essere tale.

I Superfan non si accontentano di comprare solo un album o una maglietta, vogliono il primo Ep registrato nella cantina di casa, gli adesivi stampati alla tipografia vicino la sala prove,  l’album in edizione limitata e la maglietta più rara and so on. Vogliono essere lì, nell’anima della band, se non nella carne. Ciò che c’è di veramente magico nei veri Superfan, è la loro disponibilità, appunto, a prendere queste esperienze e a condividerle con fan che potrebbero non essere  altrettanto super.

Gestiscono volontariamente siti di notizie tematici sul loro artista preferito, realizzano playlist alternando oculatamente canzoni popolari per cercare di agevolare il sorpasso, in termini di notorietà, di altri artisti dello stesso genere, arrivando a riconoscere per primi il valore di band incredibili di cui nessuno ha mai sentito parlare. Queste persone sono il vero fulcro del Marketing Musicale sui social media, facendo spesso un lavoro migliore rispetto a professionisti della promozione musicale che, pur avendo competenze dalla loro, non possono vantare l’altissimo livello di interesse né tanto meno il sincero coinvolgimento del Superfan (ferme restando alcune eccezioni: non possono di certo essere efficienti quanto il nostro team! NdR).

I Superfan non solo conoscono la consolle, ma hanno dimestichezza con tutti i giochi compatibili e voglia di giocarci da vendere. Sono genuini nella loro passione!

Come si muovono i Marketer per sfruttare la potenza di questi unici e genuini influencer?

La questione è molto dibattuta e il terreno ancora vergine. Il Superfan medio, infatti, non è chi pensi che sia.

Certo, potrebbe essere un ragazzino di 14 anni che adora gli One Direction, ma è altrettanto probabile che sia sua madre, o suo padre o suo nonno. Questa è una parte veramente interessante del fenomeno del Superfan musicale. Può appartenere a un qualsiasi strato sociale, ma ha, in ogni caso, un solo obiettivo: vedere il suo artista preferito avere successo. E lo aiuterà in quello sforzo comunque potrà, puoi starne certo.

Questo non vuol dire che i professionisti del Marketing dovrebbero approfittare della generosità dei Superfan, tutt’altro.

È chiaro però che il Marketing Musicale deve tenere ben presente i Superfan, altrimenti non ci sarà futuro.

Per capire come sfruttare al meglio le potenzialità dei Superfan nelle tue campagne Marketing e in quelle di fund raising, resta sintonizzato sui nostri canali!

Lo spazio per oggi è terminato, ci aggiorniamo al prossimo Talking Threads!

Simone D'Andria

Simone D'Andria

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