Dai Twenty One Pilots ai Theory of a Deadman: raccontare il nichilismo giovanile oggi

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Non è raro imbattersi in articoli di natura musicale che identificano Stressed Out dei Twenty One Pilots come uno dei brani più rappresentativi della nostra epoca. La rappresentazione di una generazione che entra in ansia di pari passo con gli ingressi in locali e discoteche (quando vi si poteva entrare), quasi soggiogata da un’adolescenza beffarda e le cui paure non smettono mai di esaurirsi, un pezzo che ha fotografato al meglio l’attuale condizione generazionale.

 

 

Perché Stressed Out (2015) e Rx (Medicate) (2017) funzionano così bene oggi

“Vorrei potessimo tornare ai bei vecchi tempi… / Quando mamma cantava per farci dormire… / Ma adesso siamo stressati!”

Il brano, pubblicato nel 2015, vanta attualmente numeri da paura, sicuramente più paura di quella che vuole provare, invano, a esorcizzare (oltre un miliardo di ascolti in streaming su Spotify). Di diritto quindi, questo pezzo si colloca come uno dei brani simbolo del controverso rapporto con la società e in generale con la vita che le nuove generazioni di oggi (chi scrive è un classe ’87) sembrano mostrare.

 

Pur non riuscendo a replicare in termini di popolarità la stessa spropositata portata mediatica (tirando in ballo le metriche di Spotify, parliamo di circa 130 milioni di ascolti in streaming) di Stressed Out, un altro brano ha fatto parlare di sé, soprattutto negli Stati Uniti, per aver inquadrato certi aspetti, quasi conseguenziali a quelli sviscerati dai Twenty One Pilots. Stiamo parlando di Rx (Medicate), pubblicato nel 2017 dai canadesi Theory Of A Deadman.

La band, accantonando le canoniche sonorità Rock e abbracciando un orecchiabile Country Pop, è riuscita a fotografare in poco meno di quattro minuti di canzone uno scenario decisamente eloquente, spaccato di una nuova era esistenziale:

 

“Non lavoro, mia mamma paga le mie bollette / Messaggiando, Nexus, tieni i miei sentimenti / Proiettili sudati, mi rilasso con Netflix”

Il brano in realtà si focalizza, nella parte centrale, sul significativo abuso di farmaci e di droghe come rifugio da una vita dalla quale non si riescono a trarre soddisfazioni, se non quella di trascorrere la propria esistenza in una stasi fatta di noie e rinunce:

“sono così incredibilmente annoiato / niente da fare oggi / Credo che mi siederò e medicherò (io medicherò)”

 

La collaborazione tra i Theory of a Deadman e Shatterproof

Al di là dell’approccio compositivo, con Rx (Medicate) i Theory Of A Deadman si sono posti l’obiettivo non solo di raccontare l’abuso di farmaci e l’uso di droghe come fuga della realtà, ma anche di denunciare e sensibilizzare, avviando una partnership con l’organizzazione non profit Shatterproof, che negli States è costantemente impegnata nella promozione del trattamento di ogni forma di dipendenza.

 

Dopo le esibizioni dal vivo di Rx (Medicate), su un grande schermo dietro la band, viene visualizzato il sito web dell’organizzazione, con l’obiettivo di incoraggiare e stimolare la ricerca di aiuto per affrontare le proprie dipendenze. I fan sono invitati a condividere le loro storie su falsi blocchetti di prescrizione trovati negli stand di merchandise ai concerti della band e sul sito web di Shatterproof, dove una pagina è dedicata alla loro mission condivisa.

 

Di sicuro e al netto dei feedback del pubblico giovanile mondiale, Rx (Medicate) è da considerarsi a tutti gli effetti un altro brano rappresentativo del nuovo nichilismo giovanile di questo millennio, e probabilmente sarà seguito da altre canzoni di natura simile che, per la loro autenticità, raggiungeranno realmente il successo.

 

D’altronde Billie Eilish è per molti versi ancora l’artista del momento e si è fatta conoscere proprio nel 2017 con un brano utilizzato nella serie TV Tredici, distribuita, guarda caso su Netflix (la piattaforma citata un po’ ironicamente dai Theory Of A Deadman).

Il brano si intitolava Bored (annoiato/a). Ci sarà stato un buon motivo, no?

Giancarlo Caracciolo

Giancarlo Caracciolo

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